Nobildonna, patriota, scrittrice e viaggiatrice, Cristina Trivulzio di Belgiojoso ha vissuto da protagonista gli anni del Risorgimento italiano. Ha intessuto contatti con i grandi personaggi dell’epoca, tenuto salotti mondano-politici a Parigi, organizzato un battaglione a Napoli per partecipare alle Cinque Giornate di Milano, fatto erigere asili e scuole nel milanese, diretto gli ospedali romani durante gli scontri del 1948. Proprio dopo la caduta della Repubblica Romana, costretta all’esilio, la Belgiojoso lascia l’Italia e viaggia in Asia minore, dove crea un’azienda agricola e scrive i resoconti dei suoi viaggi.
Con la regia di Piero Schivazappa
Vita di Cavour
- Regia: Piero Schivazappa
- Interpreti: Renzo Palmer, Evi Maltagliati, Maria Grazia Marescalchi, Mario Chiocchio
https://www.raiplay.it/programmi/vitadicavour
Milano, 13 Aprile 1848
Mio caro amico,
Le tue due lettere mi sono state inviate da Napoli a Milano, dove mi sono recata con la massima fretta non appena ho ricevuto la notizia della nostra gloriosa rivoluzione. Sì, amico mio, lo sapete ora: la popolazione della Lombardia è stata eroica, e ha compiuto in cinque giorni ciò che si pensava fosse incapace persino di tentare. Ora è il turno di tutta l’Italia di dimostrare che gli insegnamenti degli ultimi trent’anni non sono stati vani per lei, e sta adempiendo magnificamente a questo dovere. Si può dire senza esagerare che tutto il sud della penisola si riversa verso il nord. Forse sapete che circa duecento volontari napoletani hanno voluto seguirmi a Milano e riconoscermi come capo della spedizione. Me la sono cavata abbastanza bene dalla mia delicata missione e ho fatto sì che i capi militari mi supplicassero di non allontanarmi dalla colonna perché solo io potevo mantenere la disciplina tra questi cervelli cosparsi di polvere da sparo. Sfortunatamente ho dovuto consegnarli all’autorità competente al nostro arrivo a Milano e allora l’insubordinazione è iniziata; ho dovuto intervenire ecc. Infine sono partiti per raggiungere l’esercito e ho appena ricevuto ottime notizie del loro ardore e del loro coraggio. Altre colonne di volontari hanno seguito e il Re di Napoli ha fatto partire 10.000 uomini di fanteria e 3000 cavalleria. Le truppe romane comandate dal Generale Durando sono 15.000. È una vera crociata, e l’aspetto di questi uomini così diversi per volto, linguaggio e abbigliamento, ma i cui petti sono generalmente coperti da una grande croce, ha qualcosa di toccante e solenne come la rappresentazione di una scena antica. I giornali vi diranno come sono stata accolta a Milano; dalla barriera fino al Palazzo del Governo ho camminato in mezzo a una folla di persone di tutte le classi, tra diversi corpi di guardie nazionali accompagnati dalle delegazioni della piazza, della Guardia nazionale e del Governo Provvisorio e salutata da continui gridi di gioia. Arrivata al Palazzo del Governo, il popolo mi ha chiamata due volte sul balcone, e quando sono apparsa, l’espressione della sua gioia è stata tale che ho perso completamente il controllo di me stessa e non ho trovato di meglio che mettere la testa tra le mie due mani e piangere come un bambino. Tutti mi esortano a non allontanarmi da qui prima che il nostro destino sia deciso, e credo di dovermi conformare al desiderio generale.
Il nostro primo passo è stato un grande trionfo, ma potremmo ancora incontrare delle sconfitte. Non è, in realtà, l’esercito austriaco che mi spaventa, ma lo spirito del paese. Il partito repubblicano è molto forte in Lombardia. Sai che sono incline a questa forma di governo, che permette comunque agli spiriti superiori di esercitare tutta l’influenza di cui possono impadronirsi. La repubblica non mi fa paura, e non mi ripugna affatto. Ma abbiamo bisogno di unità e forza. Il sud Italia è preoccupato dall’idea di formare una sola nazione e uno stato unico, tanto che se noi diamo l’impulso, la Toscana, Napoli e forse Roma si uniranno a Carlo Alberto. Se invece ci erigiamo in repubblica, ogni città che componeva il Regno Lombardo-Veneto si separerà dal tutto e formerà uno stato proprio. Genova si distaccherà dal Piemonte, e una volta stabilito che l’obiettivo verso cui l’Italia deve tendere è la federazione e che una federazione di venti stati è altrettanto valida di una federazione di dieci, non c’è ragione per cui due città debbano restare unite. Quanto alla possibilità di mantenere unite centinaia di città ognuna con i propri interessi e la propria esistenza separata, è una chimera alla quale né tu né io ci lasceremo ingannare! Capisci, amico mio, quanto una voce influente e amata possa essere utile in questo momento. Rimarrò quindi qui, scriverò, parlerò, non trascurerò nulla per portare il mio paese alla soluzione che desidero con tutto il cuore, alla sua unione con il Piemonte. Se Thierry fosse stato ragionevole, se non avesse avuto un’ostinazione assurda nel rimanere a Parigi a ogni costo, avrei fatto una breve assenza da qui per andarlo a prendere. E veramente, quando leggo i suoi rifiuti ripetuti di venire ad unirsi a me, non posso fare a meno di temere che la sua ragione non abbia sofferto. A chi e a cosa rende servizio rimanendo a Parigi? Con ciò che gli rimane, vivrà a Parigi una vita di privazioni mentre qui potrebbe vivere come un grande signore. Anche io potrei essere utile qui, cosa impossibile durante il suo soggiorno a Parigi. A Parigi, inoltre, è esposto a assistere a scene tristi; forse anche a recitarvi un ruolo. Lo lascio alle sue manie finché credo che la cosa non sia pericolosa per lui; ma se l’orizzonte si fosse oscurato, farei un salto da Milano a Parigi, impacchetterei il mio testardo cieco e lo porterei a casa mia. Per quanto riguarda te, amico mio, capisco le tue risoluzioni. Finché credi di poter rendere qualche servizio al tuo paese hai ragione a non pensare di andartene.
Ricorda però che c’è una circostanza in cui ci si perde senza alcun vantaggio per nessuno, e se dovesse presentarsi quel caso, vieni a unirti a me. So che riuscirai a vivere comodamente con la tua penna; salirai di nuovo in una soffitta, non ne dubito affatto; ma non vedrai con indifferenza il tuo paese compiere atti che ti sembreranno biasimevoli e che feriranno le tue idee di dovere, di convenienza, eccetera. Parlerai liberamente, apertamente, e se gli animi sono irritati li irriti ancora di più, a tuo rischio e pericolo. Questo è ciò che temo per te, e che ti supplico di evitare. Resta al tuo posto finché la tua presenza può essere utile al tuo paese; ma se il male prende il sopravvento, non affaticarti a cercare di contrastarlo, e non ti abbandonare ad esso. Avvicinati alla riva, metti piede a terra, e aspetta qualche istante il ritorno della calma. Che la tua riva sia l’Italia; che sia Milano, Locate, il focolare della tua amica. Passeremo ore tranquille e dolci, parlando del passato, del presente e del futuro, scambiando rimpianti, giudizi, speranze, e troveremo un accordo migliore di quanto non facessimo finora; perché i nostri vecchi argomenti di discussione sono scomparsi di fronte al giudizio dei fatti. La saggezza di Luigi Filippo, la stabilità della monarchia, l’insufficienza dei partiti e dell’opposizione, sono tesi bandite dal più grande dei dottori: il risultato. Mentre parleremmo, gli animi si calmeranno, e ti restituirei la tua libertà quando non correrà più alcun rischio altrove che da me, e per quanto riguarda le discussioni sulla politica, c’è un capitolo della tua professione di fede su cui non posso trovarmi d’accordo con te. Insisti sulle due camere. E perché? Cos’è una Camera dei Pari dove non c’è più aristocrazia? Ho contribuito fortemente a suscitare l’avversione dei miei concittadini contro la doppia legislatura e a Napoli l’abolizione dei Pari è diventata una condizione indispensabile per la durata di un ministero. Avrete solo una camera in Francia, ne sono certo. Qui c’è una grande disgrazia: l’aristocrazia e il Governo Provvisorio formano da soli tutto il partito Piemontese, mentre il popolo, la classe media e la gioventù sono repubblicani. Sono per il Piemonte, ma non posso sopportare di trovarmi con il partito Piemontese, e d’altra parte, i repubblicani (non la repubblica) hanno tutta la mia simpatia.
Addio, mio caro amico. Tienimi informato su ciò che ti riguarda, ti prego, e non lasciare mai che una nuvola si frapponga tra te e me. La tua amica devota,
Christine
Il fratello del povero Stelzi ha combattuto come un leone e ha perso la vita colpito da un proiettile nell’addome. Questa triste notizia ha dato un terribile colpo al mio malato, che tuttavia inizia a riprendersi.
Nota: L’originale in francese di questa lettera è stata trascritta circa cinquanta anni fa dalla professoressa francese Kniebiehler che me le ha gentilmente spedite molti anni fa.
Locate , 7 aprile 1848
Caro fratello,
Sono arrivata a Locate da due giorni e ieri ho fatto il mio ingresso a Milano, nella mia libera città di Milano. Posso chiamarlo veramente il mio ingresso, come vedrai. Dovevo entrare dalla Porta Romana e, a pochi passi da lì, sono stata raggiunta da un deputato dello stato maggiore e un deputato della guardia nazionale. Sono scesa dalla carrozza e, offrendo il braccio a uno di questi signori, seguita dai miei volontari napoletani, mi sono avvicinata alla barriera. Lì mi attendeva un deputato del governo provvisorio.
Mi ha fatto una paternale al quale ho risposto; poi abbiamo proseguito il nostro cammino, seguiti e preceduti dalla guardia nazionale di tutti i quartieri e accolti dalle grida di gioia dell’intera popolazione. Siamo così arrivati fino al palazzo del governo dove i membri del governo provvisorio sono venuti incontro a me fino al cortile del palazzo. Arrivata in cima, il popolo mi ha chiamato al balcone due volte, e ogni volta c’erano trasporti di gioia, grida, lancio di cappelli in aria, applausi, un entusiasmo tale che mai il popolo milanese ha mostrato qualcosa di simile. Non sono mai stata così commossa, amico mio, e la giornata di ieri mi ha ricompensato ampiamente di tutti i disagi che ho subito finora per il mio liberalismo. Tutti, compresi i membri del governo provvisorio, mi spingono ad andare a stabilirmi a Milano, per esercitare un’influenza benefica, e è quello che farò già domani. Tanta soddisfazione personale non è priva di una certa preoccupazione patriottica.
Lo spirito repubblicano è potente in Lombardia e temo che C. A… (Carlo Alberto, ndr), con la sua lentezza, abbia giocato la carta più bella del mondo. Lavorerò per lui, cioè per l’unità e la forza del mio paese; ma temo di essere sconfitta e non voglio rischiare troppo, perché non voglio perdere la fiducia del mio paese ad ogni costo. Gli Austriaci tengono ancora Mantova, Verona e Peschiera, ma qui non li temiamo più. E tu, che fai, amico mio? Se vuoi seguire il consiglio che ti ho dato nella mia ultima lettera, scrivimi una parola e verrò a prenderti per riportarti qui. In caso contrario, non lascerò Milano finché tutto non sarà finito. Addio, caro fratello, mille e mille affetti.
Cristina.
L’8 marzo dello scorso anno (2023) era stato inaugurato il Parco 8 marzo a Porta Vittoria. Non sapevo che contenesse una “porta” con una incisione riportante la famosa frase di Cristina sulle donne, riportata anche sul retro della statua di Piazza Belgiojoso .
La frase è “Vogliano le donne felici e onorate dei tempi a venire rivolgere tratto tratto il pensiero ai dolori e alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita”
Le cinque giornate di Milano è una miniserie televisiva trasmessa su Rai 1 nel 1970, composta da 5 puntate. Diretta da Leandro Castellani, è stata scritta da Leandro Castellani e Luigi Lunari, che si erano avvalsi della consulenza storica di Franco Valsecchi e Luigi Ambrosoli e, per le ricerche storiche, di Francesco Rocchi.
Gorno incarna l’ideale figura di una specie di inviato incaricato di seguire una irripetibile vicenda politica: la nascita e la fine della Repubblica Romana, primo esperimento di democrazia costituzionale nella nostra Penisola (molti articoli di quella Costituzione hanno ispirato quelli della nostra Repubblica). Gorno racconta dai luoghi in cui sono davvero avvenuti i fatti (Palazzo Colonna, palazzo della Cancelleria, il Campidoglio, il Quirinale, tutta l’area del Gianicolo).
Nascita di Cristina
Muore il padre Gerolamo Trivulzio
Sposa Emilio Belgiojoso
Si separa dal marito Emilio
Emilio la tradisce ripetutamente. Al momento della rottura con Cristina amante del momento era Margherita Tealdi Ruga.
Conosce Augustin Thierry
Il 20 novembre era a Saint Laurent sur Var. Questo fu il famoso momento in cui varcò il fiume a cavallo e lasciò l’Italia senza passaporto dando inizio al suo esilio francese. Si fermò nel sud della Francia, a Carquerainne dove conobbe una persona chiave per il suo futuro: Augustin Thierry. Aveva scelto quel luogo perché gliel’aveva consigliato il Dottor Jacob d’Espine, incontrato in Svizzera.
Arrivo a Parigi
Appena arrivata alloggiò all’Hotel de Bath in rue de Rivoli (angolo rue Cambon) ma dopo pochi giorni fu costretta a lasciarlo perché troppo costoso. I suoi beni erano stati congelati e in quel momento non aveva di che sperperare. Passò così in un una camera nel quartiere di Beaujon (vicino all’arco di trionfo, in fondo ai Champs Élysées ) e poi al quarto piano di rue Neuve de la ferme des Mathurins. Quest’ultima via successivamente cambiò nome e fu modificato il suo percorso. Oggi è diventata rue Vignon e si trova proprio di fianco alla chiesa della Madeleine
Muore la madre Vittoria Gherardini
Concerto-duello in casa di Cristina
Duello tra Liszt, Thalberg, Pixis, Henri Herz, Czerny et Chopin. In seguito la morte di Bellini (23 settembre 1835) Cristina volle rendergli omaggio organizzando un concerto a scopo benefico, durante il quale si sarebbe dovuta suonare una serie di variazioni, a opera di sei musicisti, su un brano dell’artista scomparso. La principessa prese accordi con Franz Liszt e gli affidò la direzione del lavoro. La proposta cadde su un tema tratto dai Puritani, ultima opera del compositore. Il lavoro venne denominato Hexaméron e rappresenta l’omaggio del mondo musicale parigino al musicista catanese. ( Youtube )
Nasce la figlia Maria
Nel piccolo paese di Plessis Chamant, appena fuori Parigi, Cristina dà alla luce la piccola Maria. E’ illegittima e viene quindi registrata come figlia del suo segretario Pierre Bolognini Bianchi e della moglie Joséphine Gelinski, domiciliati in Rue d’Anjou St. Honoré 23, Parigi.
Vacanza in Gran Bretagna
“Ho affittato per sei mesi un piccolo castello nei dintorni di Kenilworth e ho trasferito lì la colonia della rue d’Anjou. Anche mio fratello è con me. Tre dei miei cugini stanno viaggiando per l’Inghilterra e a volte li accompagno nelle loro escursioni. Il resto del tempo lo trascorro al riparo dalle visite. Nessuno viene a passare la giornata da me senza preavviso. Non parlo più; cammino e leggo.”
Cristina a Liszt – 9 giugno 1839
Ritorna a Parigi
Ritorna Parigi, ma solo per pochi mesi. il 9 luglio 1840 riparte per Bruxelles per poi continuare verso Ems.
Ems - Germania
Nel tragitto verso casa si fermò ad Ems in Germania, per “fare le acque”. Alloggiò all’Hotel “Englischer Hof” in Römerstrasse 46, ancora esistente (oggi la città si chiama Bad Ems). Dai registri dell’albergo risulta che alloggiasse insieme alla “Prinz. Tochter” (ovvero alla “figlia della principessa”), alla sua protetta Madame Gaulard, a “Valentina Visconti” (sua sorella Giulia Visconti d’Aragona), a Eleuteria Pio e al suo amico Maurice Exelmans (1816-1875) , figlio di un maresciallo Napoleonico. Il giovane ufficiale di marina rimase con lei almeno fino al 7 dicembre 1840, a Locate.
Ponte Tresa - Ritorno in Italia
Cristina rientra in Italia, dopo dieci anni di esilio. Ad accoglierla c’è la sua amica Ernesta Bisi :
“Ore sette antim.
Cara Ernesta, siamo presso il contadino che ti porta queste righe. Vieni subito sulla strada, perché non abbiamo tempo di fermarci più di un minuto”
Non potevo esimermi dal “giocare” con la potenza dell’intelligenza artificiale.
Certamente non possiamo fare un salto nel tempo e vedere il vero viso di Cristina ma possiamo però cercare di approssimarlo al meglio, a partire dai suoi ritratti.
Ecco qui sotto un esempio fatto al fianco degli originali del Lehmann , di Hayez e di Chiappori.
Lascio a voi il giudizio..
Sabato 19 NOVEMBRE 2022, ore 16.00 Cortile della Rocchetta, Castello Sforzesco, Milano I piano, Sala della Balla
Fondazione Trivulzio e Bookcity Milano
invitano al dialogo con l’autrice sul tema “una protagonista dell’italia moderna, Cristina Trivulzio di Belgiojoso dal Risorgimento all’Unità nazionale”
di Karoline Rörig ( Scalpendi Editore, Milano )
Giovedì 27 ottobre 2022, alle ore 17.00, presso la sede e sul canale Facebook della Biblioteca di storia moderna e contemporanea, sarà presentato il volume Cristina Trivulzio di Belgiojoso. Storiografia e politica nel Risorgimento di Karoline Rörig (Scalpendi, 2021).
Saluti: Patrizia Rusciani.
Intervengono: Catherine Brice e Marina Formica.
Coordina: Giuseppe Monsagrati.
Sarà presente l’autrice.
Giorgia Meloni ringrazia Cristina nel suo discorso alla Camera del 25 Ottobre 2022:
«Con una donna premier si è rotto il pesante tetto di cristallo», ha detto Giorgia Meloni nel suo discorso per chiedere la fiducia alla Camera, citando poi un Pantheon tutto al femminile di donne da omaggiare, elencate solo per nome: «Ringrazio le donne che hanno osato, per impeto, per ragione per amore, come Cristina, Rosalie dei Mille, come Alfonsina contro il pregiudizio, come Maria o Grazia che con il loro esempio spalancarono i cancelli dell’istruzione alle bambine di tutto il Paese. E poi Tina, Nilde, Rita, Oriana, Ilaria, Maria Grazia, Fabiola, Marta, Elisabetta, Samantha e Chiara. Grazie! Grazie per aver dimostrato il valore delle donne italiane, come spero di riuscire a fare anche io».
La prima donna d’Italia. Cristina Trivulzio di Belgioioso
11 Ottobre 2022, Ore 20:00
Spettacolo inedito a favore di Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro che racconta la vita di Cristina Trivulzio di Belgioioso, la principessa rivoluzionaria eroina del Risorgimento italiano. Lo spettacolo è una produzione Théâtre Francophone sans Frontières firmata dal regista Omar Nedjari e dalla drammaturga Francesca Sangalli. Vede, nel ruolo della protagonista, Aphrodite de Lorraine e, accanto a lei, nei panni dell’amica e confidente Ernesta Legnani Bisi, Sandra Zoccolan. Il racconto è accompagnato dalle note del pianoforte di Riccardo Munari.
Documentario di Sky arte messo in onda in occasione della posa della statua di cristina in piazza Belgiojoso a Milano.
“Oggi, a 150 anni dalla morte, una statua la ricorda. Siamo entrati nella casa-atelier dello scultore Giuseppe Bergomi, in provincia di Brescia, per seguirne tutte le fasi di creazione. E abbiamo ripercorso l’attività di Cristina, varcando le soglie di musei e residenze nobiliari che ne conservano traccia.“
Le biografia continuano ad essere pubblicate e si può facilmente pensare che sia inutile continuare a ripetersi.
In questo caso sono contento di questa uscita perché l’autore è riuscito a raccontare la storia di Cristina in modo molto scorrevole e leggero pur mantenendo una serietà ed una correttezza delle informazioni riportate.
Attraverso i vari personaggi che sono gravitati attorno a lei, Vercesi riesce a ritrarre la sua vita più dal lato personale che dal lato storico, pur citando ovviamente i libri, articoli ed altro.
Vercesi è un giornalista del Corriere della Sera, ed è un appassionato della storia di Cristina da decenni.
Storiografia e politica nel Risorgimento
di Karoline Rörig
Traduzione dal tedesco della biografia del 2013 di questa autrice tedesca, appassionata di Cristina dai tempi del suo dottorato. Volume tradotto e pubblicato grazie alla Fondazione Trivulzio.
Questo volume è sicuramente la biografia più aggiornata e precisa dal punto di vista delle note, delle fonti, delle informazioni politiche, giornalistiche e letterarie pertinenti alla vita della principessa.
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Riporto qui i soli articoli che ho trovato oggi, anniversario della morte di Cristina, avvenuta il 5 luglio 1871 in via de Bossi 1 a Milano, in palazzo Trotti che purtroppo non esiste più.
Link a Io Donna : Donne nella storia: Cristina, la principessa che sfidò l’Austria
Link a Libero : Principessa Trivulzio, dimenticato il 150° della patriota che inventò le infermiere volontarie
A Locate potete vedere la mostra “Un percorso nella vita di Cristina di Belgiojoso” all’interno di Palazzo Trivulzio, che resterà aperta nei weekend estivi fino a settembre 2021.
La mostra sarà aperta da domenica 13 giugno e nei weekend successivi con i seguenti orari:
10:00 – 12:00
16:00 – 19:00
La mostra “narra” attraverso immagini e documenti la vita di Cristina, le sue opere e i luoghi da lei frequentati con l’intento di restituire il giusto riconoscimento a questa figura storica che per lungo periodo è passata sotto silenzio e che – solo negli ultimi decenni – è stata via via riscoperta, generando un rinnovato interesse per il personaggio di questa principessa lombarda, patriota, scrittrice e filantropa, che ancora oggi suscita curiosità, ammirazione e un apprezzamento mai riscontrati prima.
Per informazioni: biblioteca@comune.locateditriulzi.mi.it oppure 02-87212198
A Locate potete vedere la mostra “Un percorso nella vita di Cristina di Belgiojoso” all’interno di Palazzo Trivulzio, che resterà aperta nei weekend estivi fino a settembre 2021.
La mostra “narra” attraverso immagini e documenti la vita di Cristina, le sue opere e i luoghi da lei frequentati con l’intento di restituire il giusto riconoscimento a questa figura storica che per lungo periodo è passata sotto silenzio e che – solo negli ultimi decenni – è stata via via riscoperta, generando un rinnovato interesse per il personaggio di questa principessa lombarda, patriota, scrittrice e filantropa, che ancora oggi suscita curiosità, ammirazione e un apprezzamento mai riscontrati prima.
Per informazioni: biblioteca@comune.locateditriulzi.mi.it oppure 02-87212198
Il 10 giugno 2021 alle ore 16:00 si terrà l’incontro al Museo Martinitt e Stelline di Milano.
Il programma è così composto:
-Società, cultura, egemonie al tempo di Cristina Trivulzio di Belgiojoso
Cristina Cenedella
-Cristina Trivulzio e le sue “scene di vita turche”
Luciana Tufani
-Cristina Trivulzio e il salotto culturale – musicale ( Bellini Rossini,Liszt )
Adriano Bassi
-Cristina Trivulzio di Belgiojoso e la politica: i fatti e la memoria del 1848
Maria Chiara Fugazza
-Cristina Trivulzio e l’assistenza ai feriti durante la Repubblica Romana
Maria Teresa Sillano
-“Questo è il mio luogo” – Cristina Trivulzio a Locate nelle carte d’archivio
Elena Puccinelli
Sarà possibile seguire l’evento in presenza (prenotandosi all’indirizzo museo@pioalbergotrivulzio.it) e anche su Youtube.
Locandina: https://www.fondazionetrivulzio.it/….
Riporto qui l’articolo del Corriere che annuncia la posa di una statua dedicata a Cristina. Il 15 Settembre 2021.
“Su 121 statue in città, nessuna finora è stata dedicata a una donna. Ora il cambio di passo. La posa il 15 settembre, il 5 luglio il via alle celebrazioni della nobile”
“A 150 anni dalla sua scomparsa, a questa eroina del passato e del futuro, modello di una femminilità moderna e coraggiosa, la Fondazione Brivio Sforza ha commissionato, con il patrocinio del Comune e in collaborazione con l’Impresa culturale creativa le Dimore del Quartetto, una statua in bronzo, grandezza naturale”
https://milano.corriere.it/notizie/…
Ovviamente mi compiaccio di questa decisione. Nel mio piccolo ho contribuito anch’io dando delle immagini di un busto non esposto. Speriamo che il viso sia venuto bene.
Note personali:
- Il ritratto di Cristina presente nell’articolo non è l’originale del Lehmann ma una copia. L’originale è molto più bello.
- Potevano evitare la frase “tanti amanti, un solo amore, lo storico François Mignet, figlio di un fabbro.” .
Purtroppo un articolo del 1971 di Yvonne Kniebehler, in cui ha presupposto questa cosa, ha creato questo filone inarrestabile. Era una supposizione ( secondo me errata, tra l’altro) ed è diventata storia. Mi chiedo poi perché si debba sottolineare che abbia avuto degli amanti. E allora ? Qual è il risvolto storico della cosa ?
Interessante sorpresa da parte di un autore americano.
La biografia è romanzata e parte dal 1848 e finisce nel 1899 con Maria.
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