Alcuni anni fa ho ritrovato diverse lettere inedite di Cristina pubblicate negli anni 1850-1853 sul New York Daily (e Weekly) Tribune.
Le lettere trattavano di politica internazionale, della cultura turca e delle avventure di Cristina in queste terre così lontane dalla sua Lombardia.
Anche se simili nel contenuto sono differenti dalle storie pubblicate nella Revue des deux Mondes dal 1855 al 1858.
Nei primi mesi del 2011 sulla rivista “Storia in Lombardia” ne e’ stata pubblicata una selezione. («Memorie di un esule». Gli articoli di Cristina di Belgiojoso su un giornale americano.”)
In questo articolo promettevo di pubblicare la traduzione ma purtroppo il tempo è passato e la cosa non è mai stata fatta. Visto che ancora non sono state pubblicate da nessuno, anche se con un ritardo notevole, provvedo a pubblicarle.
Qui sotto trovate l’introduzione alla pubblicazione della serie di lettere di Cristina sul giornale americano e più in basso la lista ( non ancora completa) e la mia trascrizione.
Sono venuto a conoscenza dell’esistenza di questi articoli dalla introduzione della biografia di Beth Archer Brombert, “Cristina: Portrait of a Princess”, del 1977.
In occasione dell’anniversario della nascita della Fuller, mi è capitato di dover cercare dei suoi articoli sul New York Tribune ed ho abbinato la ricerca di quelli della Principessa. Il periodo interessante non poteva che essere quello degli anni dopo il 1849 e, con mia soddisfazione, ho trovato una quantità di articoli molto superiore alle previsioni.
Lo stile è molto forbito, i termini ricercati, l’ortografia americana. Proprio questo utilizzo della grafia americana in parole come theaters, endeavor, honored, color ed altre ( invece di theatres, endeavour, honoured, colour ) potrebbe far pensare che le lettere fossero tradotte dall’editore. D’altra parte, la principessa conosceva molto bene la lingua inglese (anche se molto probabilmente la variante del Regno Unito e non quella americana ) avendolo studiata da piccola insieme al francese ed al latino, come la maggior parte delle giovani nobili ben educate. Sappiamo che da giovinetta amava leggere i racconti di Maria Edgeworth e più tardi i romanzi di Charles Dickens e Walter Scott; ventenne, aveva addirittura interpretato Lady Percy nell’Enrico VIII di Shakespeare nel teatro inglese di Firenze. A queste informazioni bisogna aggiungere che la permanenza turca era condivisa con la governante di sua figlia, Miss Mary Ann Parker, che come istitutrice inglese avrebbe potuto sicuramente aiutarla nei possibili dubbi lessicali. Purtroppo non abbiamo a disposizione che pochissime frasi scritte in inglese direttamente dalla principessa, insufficienti per un confronto linguistico.
Alcune di queste lettere sono pervenute a destinazione in solo trentasette giorni. Un vero e proprio record se si pensa che il tempo medio di percorrenza dell’Atlantico per un vascello del 1850 era di circa quaranta giorni!
Vi ricordo che la trascrizione e la traduzione di queste lettere è fatta da me.
La numerazione delle lettere è errata nella pubblicazione originale: Ci sono due lettere 20 e dopo la 22esima si passa erroneamente alla 33esima e poi si continua da lì. Non esistono quindi le lettere dalla 23esim alla 32esima.
Se vi serve il testo di una lettera in particolare potete scrivermi ( sandro@cristinabelgiojoso.it ).
Se in ogni caso le usate in qualche pubblicazione, vi sarei grato se indicate la provenienza. Grazie.
Sandro Fortunati
We publish this morning this morning the first of a series of letters from Madame, better known in Europe as Princess Belgioioso. Descended from one of the oldest of the noble families of Italy, counting among her ancestry, for centuries, men illustrious in arm, in public affairs and in literature, Madame Belgioioso has been known in the aristocratic world of the Continent for her wealth, her talents and her undisguised interest in the elevation of the popular masses. Some years since her studies led her to Socialism, and during 1845 and ’46, when her salons at Paris were the resort of all that was brilliant and distinguished in art and literature, she was engaged in devising a plan for the organization of the people upon her estates in Lombardy, in accordance with her socialist convictions. The execution of this design was frustrated by the breaking out of the Revolution, in which she engaged with all the chivalrous energy of her nature, and to which she adhered to the last. At Rome ( where she enjoyed the intimate friendship of Margaret Fuller) she was indefatigable in the service of the hospitals, and left the city only when nothing more could be done for the people and their liberties. Of course, when Radetsky reconquered Lombardy, one of his first acts was to lay a virtual confiscation upon the estates of Madame Belgioioso, all of which, we believe, were situated in that country.
The letters of this truly noble and gifted lady will appear regularly in The Tribune. They will receive, and, we doubt not, amply repay the attention of our readers.
Pubblichiamo stamattina il primo di una serie di lettere di Madame, meglio conosciuta in Europa come Principessa Belgioioso. Discendente da una delle più antiche famiglie nobili d’Italia, che conta tra i suoi antenati, da secoli, uomini illustri nell’arte militare, negli affari pubblici e nella letteratura, Madame Belgioioso è stata conosciuta nell’aristocratico mondo del Continente per la sua ricchezza, i suoi talenti e il suo interesse non dissimulato nell’elevazione delle masse popolari. Alcuni anni fa i suoi studi la condussero al Socialismo, e durante il 1845 e il ’46, quando i suoi salotti a Parigi erano frequentati da tutto ciò che era brillante e distinto nell’arte e nella letteratura, si dedicò a elaborare un piano per l’organizzazione del popolo sulle sue tenute in Lombardia, in accordo con le sue convinzioni socialiste. L’esecuzione di questo progetto fu frustrato dall’esplosione della Rivoluzione, alla quale partecipò con tutta l’energia cavalleresca della sua natura, e alla quale rimase fedele sino alla fine. A Roma (dove godette dell’intima amicizia di Margaret Fuller) fu instancabile nel servizio degli ospedali, e lasciò la città solo quando non c’era più nulla da fare per il popolo e le loro libertà. Naturalmente, quando Radetzky riconquistò la Lombardia, uno dei suoi primi atti fu quello di porre una sorta di confisca sulle tenute di Madame Belgioioso, tutte situate, crediamo, in quel paese.
Le lettere di questa veramente nobile e dotata signora appariranno regolarmente su The Tribune. Riceveranno, e non dubitiamo, ripagheranno abbondantemente, l’attenzione dei nostri lettori.