Segretario della principessa. Probabilmente conosciuto a Carquerainne, vicino a Marsiglia appena dopo la sua fuga dall’Italia del 1830, era stato subito sospettato suo amante dalle spie austriache.
Notaio a Reggio Emilia, era figlio di Vincenzo Bolognini, un colonnello dell’esercito napoleonico impegnato nell’insurrezione delle Province unite. Si era dato il soprannome “Bianchi” per non farsi riconoscere mentre in esilio. A Parigi, il “giovane Bolognini”, con “grossi mostacchi” era sempre in compagnia delle principessa.
Alcuni biografi gli attribuiranno anche la paternita’ della figlia di Cristina, Maria. In realtà, come io stesso ho trovato negli archivi francesi, la principessa si servira’ di lui e della sua nuova moglie solamente per legalizzarla, facendola registrare come figlia loro. Proprio in conseguenza di questo, il Bolognini chiederà grosse cifre di denaro alla principessa, probabilmente come sorta di ricatto o compenso per questo servizio resole.